-LA VACCINAZIONE-
-LA
VACCINAZIONE-
Tema scottante quello della vaccinazione...
Non
esiste probabilmente pratica medica più contestata, sospettata e
criticata di questa!
Oggi
viene data maggiore attenzione alla ricerca, formulazione,
distribuzione e somministrazione dei vaccini rispetto a quella dei
farmaci, i quali il più delle volte sono ben più pericolosi e
assunti sconsideratamente (vedi gli effetti degli antibiotici
prescritti e assunti talora senza un criterio od una diagnosi certa,
andando a determinare una maggior resistenza a queste molecole negli
organismi patogeni).
Tuttavia,
benché la pratica della vaccinazione sia così contestata e oggetto
di numerose polemiche dai No-vax agli animalisti, occorre precisare
che non esiste una scoperta medica più importante nella Storia della
Medicina e Umana.
Gli
animalisti parlano di vivisezione dimenticando che chi lavora in
laboratorio non viene mandato in giro dal Professore a cercare cani,
scimmie o topi selvatici per ucciderli a caso, ma che la ricerca si
avvale di animali speciali geneticamente modificati e venduti dalle
industrie e allevati per scopi scientifici e appena si sacrifica uno
di questi animali occorre darne notizia ad una organizzazione
governativa europea per dire di aver sacrificato “tal
animale di tal gruppo di animali per il tale scopo scientifico”.
Contro
i no-vax è inutile fare polemiche e ci affideremo ai fatti.
Un
vaccino non è altro che una preparazione formata da
batteri/virus/parassiti vivi, uccisi o attenuati, o parti di essi
(queste parti sono dette antigeni),
utili a stimolare una risposta immunitaria e far si che si vada a
stimolare quel meccanismo naturale che è la memoria immunologica, la
quale ci permette di difenderci dai patogeni anche a distanza di anni
dall'averli incontrati una prima volta.
Una
volta nei piccoli paesi le madri avevano un'usanza: quando uno dei
figli prendeva la varicella andavano a mettere anche gli altri figli
nello stesso letto del malato in modo da “fargli
fare gli anticorpi”
contro il virus della varicella-zooster (questo è accaduto fino agli
anni '60-'70!). Questa tradizione ha una sua efficacia ed un
razionale immunologico.
La
vaccinazione ha una Storia non proprio recente a differenza dei
farmaci.
Questa
inizia nel '700 quando in Europa si praticava la variolizzazione
che altro non era che la somministrazione per via nasale o per via
transcutanea di pustole di persone affette da vaiolo essiccate e
ridotte in polvere.
Il
nome variolizzazione deriva dal latino variola
che è il nome
antico della malattia e che oggi dà il nome al virus che la provoca:
il virus del vaiolo è il Variolavirus.
La
variolizzazione era efficace come pratica, ma purtroppo 1 persona su
100 manifestava la malattia conclamata e moriva o se non moriva
permanevano sul volto le cicatrici delle pustole dopo la guarigione
(ad esempio si dice che Stalin avesse la pelle butterata dalle
cicatrici del vaiolo che contrasse in giovane età in Georgia).
Allora
occorreva una formulazione che conferisse immunità all'individuo
senza però esporlo al pericolo di manifestare la malattia dalla
quale in teoria occorreva difendersi.
Fu
allora, nel 1798, che il medico inglese Edward Jenner della Royal Society
ebbe una intuizione: osservando le mungitrici di vacche inglesi
osservò che esse erano immuni al vaiolo in quanto secondo lui
toccavano le mammelle degli animali affetti da una forma bovina della
malattia: il vaiolo bovino, detto vaccinium
dagli scienziati
antichi (vacca in latino significa mucca).
![]() |
Edward Jenner somministra il suo vaccino antivaioloso. |
Jenner
inoculò direttamente il siero ottenuto dalle lesioni del vaiolo
delle mucche nell'uomo e funzionava: praticamente inventò il primo
vaccino a virus attenuati (cioè un vaccino dove i virus sono meno
aggressivi perchè si sono sviluppati in una specie diversa
dall'uomo) e praticò la prima vaccinazione della Storia.
E'
stata una scoperta così efficace che negli anni '80 del '900 l'OMS
ha dichiarato debellato il vaiolo, la prima malattia ad essere
sconfitta dalla Medicina moderna. Così efficace che il vaccino di
Jenner oggi è inutile in quanto la malattia è scomparsa e così ci
si augura per le altre malattie conosciute dall'uomo in futuro.
Dopo
che fu scoperto il vaccino antivaioloso da Jenner, alcuni paesi
europei iniziarono a svolgere le prime vaccinazioni di massa tra cui
il Regno di Napoli.
Occorre
ricordare che l'Università di Napoli è stata la sede della prima
Cattedra di Igiene alla Facoltà di Medicina, fondata a inizio '800 e
l'Igiene studia come si diffondono le malattie infettive e i metodi
per contenerne la diffusione (almeno originariamente oggi il corso è
un po' diverso!).
Il
Protomedicato del Regno di Napoli (una specie di Asl generale o di
Ministero della Sanità) comprò una grande quantità di vaccini
antivaiolosi a più riprese prima del 1860 e nei fatti dispose la
vaccinazione della popolazione di tutto il Regno.
Ma
cosa c'entra la Storia di Castelnuovo con la vaccinazione? Dove sta
l'aneddoto?
Ebbene
tra il 1780 e il 1820 esercitava a Castelnuovo un medico chiamato
Orazio Jannuzzelli (in foto l'atto di nascita di un suo figlio nel
1809), nato nel 1753 a Castelnuovo e residente in via La Lamia a
Castelnuovo (non sappiamo localizzare questa via).
Dalle
Carte dell'archivio di Stato di Salerno noi sappiamo che esercitò la
Medicina almeno fino al 1820 circa, e in un documento databile tra il
1806 e il 1811, quando sotto il dominio francese in tutto l'impero fu
resa obbligatoria la vaccinazione antivaiolosa di Jenner, Orazio
Jannuzzelli fu incaricato di somministrare il vaccino alla
popolazione di Castelnuovo e poi anche a quella di Santomenna.
Il
che lo sappiamo da una lettera da parte dell'amministrazione
sanitaria del Regno, dove il Nostro doveva essere remunerato tanto per
l'attività di vaccinazione effettuata a Castelnuovo, tanto per
l'attività svolta a Santomenna in quanto nel paese vicino mancava il
medico condotto e lo Jannuzzelli si rese disponibile.
In
questa busta dell'Archivio di Stato è anche conservata la lettera
dove il Medico castelnovese si lamenta con la “direzione sanitaria
del Regno” asserendo che non aveva potuto somministrare il vaccino
a Santomenna in quanto quello inviato nel paese erano praticamente
“bottiglie di
pus” inutili
allo scopo medico.
Questo
ci dice varie cose:
- A Napoli si formavano medici di altissimo livello oltre 200 anni fa ed essi erano così esperti da riuscire anche ad accorgersi di che tipo di presidi avessero tra le mani! Evidentemente tramite lettere o pubblicazioni erano in grado di venire a conoscenza non obbligatoriamente delle nuove scoperte della Medicina...oggi esistono i corsi di aggiornamento, obbligatori!
- La professionalità e lo zelo di questo antico medico è sconcertante e occorrerebbe prenderne esempio!
- A Castelnuovo negli atti di morte sono riportate spesso le cause del decesso e a Castelnuovo nessuno morì mai di vaiolo, malattia per altro contagiosissima che avrebbe potuto pericolosamente intaccare la crescita demografica di Castelnuovo che avrebbe raggiunto il picco nel 1911!
Queste
antiche prove ci insegnano a non fidarci troppo di quel che leggiamo
su Internet scritto da sedicenti esperti di “Immunologia”, in
quanto a venirne intaccata sarà la nostra Salute e in certi casi
anche la tasca!
Che
vengano ora i no-vax a fare contestazione!
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